MIA Monza International Art Gallery – REALTA’
Mostra d’arte contemporanea dedicata a Realismo, Surrealismo e Iperealismo
Inaugurazione: 5 Dicembre 2022 ore 18:30 Via Marsala, 17 Monza (MB) a cura dello storico e critico d’arte Giorgio Gregorio Grasso, con il patrocinio del Comune di Monza
Esposizione delle opere SEMIOTIC TURN – Omaggio A Bruno Latour “Flat ontology” e “Gaia”
Orari galleria: da martedì al sabato dalle 15 alle 19 fino al 31 dicembre 2023
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INTERVISTA A ALEX PAPAVASSILIOU
Francesca Provetti – Direttrice MIA – Monza International Art
D. La semiotica assume nella Sua arte un ruolo fondamentale. Ce ne parli.
R. La semiotica, lo studio dei segni, in questo momento storico sta realizzando una vera e propria rivoluzione dei modelli di comprensione e di sviluppo della comunicazione umana. Qualunque segno lasciato dall’uomo, o che lascerà l’uomo, è fatto non per sé, ma per gli altri, per relazionarsi con gli altri: è quindi il presupposto per la filogenesi, l’evoluzione della specie. La magia del segno è che costituisce sempre un ponte temporale, qualcosa che c’è che rimanda a qualcosa che non c’è: una nota su un foglio di carta rimanda ad un suono di uno strumento che ha suonato o che suonerà. Il segno “attraversa il tempo”; lo sguardo semiotico ha tre occhi per guardare al presente, dove risiede il segno, e al contempo al passato e al futuro, a cui rimanda il segno.
Semiotic Turn è una serie di opere dedicate ai principali protagonisti della “svolta semiotica”, Ferdinand de Saussure, Algirdas Julien Greimas, Charles Sanders Peirce, Umberto Eco, Roland Barthes e Bruno Latour, che in modalità e contesti differenti hanno rivelato una convergenza nei processi di comprensione e significazione della letteratura, della poesia, della musica, della pittura, della fotografia, del cinema, del design.
Al centro c’è sempre l’uomo e il suo “spazio mentale”, l’unica dimensione in cui esiste l’emozione e in cui il significante domina sul significato, l’ottuso prende il sopravvento sull’ovvio, l’universale vince sul particolare, la felicità e la realizzazione non hanno limiti e la sinestesia amplifica la percezione di ambiti sensoriali differenti.
D. Suo padre Petros è stato un importante artista surrealista. Quale tra gli insegnamenti che Le ha impartito ha più a cuore?
R. In pochi hanno avuto la fortuna di aver avuto come padre un artista, un maestro che durante tutta la vita, fin da piccolo, ti ha trasmesso la passione per l’arte, ti ha fatto entrare nel respiro vitale l’odore del colore a olio, ti ha fatto capire la potenza del segno e del colore e la loro capacità di penetrare nei vari livelli della mente umana, di far vibrare le corde dei sentimenti più profondi. Il surrealismo è un potente strumento di indagine della realtà nelle sue dimensioni più intime, subconsce e atemporali. L’insegnamento che mi è rimasto più nel cuore è stata la frase: “Se un’opera d’arte è una vera opera d’arte quando la vedi, se sei ad uno stato x, diventi x+1”. Significa che nel vederla ti deve aggiungere qualcosa, ti deve cambiare. Lo scrittore greco Nikos Kazantzakis diceva che l’uomo ha tre doveri fondamentali: sentire dentro di sé tutti gli antenati, aggiungere qualcosa e dare il comando al proprio figlio di superarti. L’opera d’arte non può essere fatta per te e basta, deve aggiungere qualcosa.
D. In questa mostra espone omaggio a Bruno Latour “Flat ontology” e “Gaia”. Quale il pensiero, l’ispirazione che l’ha mossa nel ricordare il grande sociologo, antropologo e filosofo francese recentemente scomparso?
R.Bruno Latour ha avuto la capacità di evidenziare come nell’epoca moderna non esiste più solo una relazione tra “umano e umano”, ma anche tra “umano e non umano”. Non può essere più concepita una separazione netta tra l’uomo e la natura o tra l’uomo come soggetto e le cose come oggetto, perché l’interazione e la relazione tra loro si è completamente modificata e sbilanciata: Bruno Latour, andando controcorrente rispetto alla tradizionale visione modernista del mondo, ha introdotto il modello ANT (Actor Network Theory) per far comprendere come i manufatti prodotti dall’uomo si siano integrati all’uomo stesso generando degli ibridi: l’uomo con una pistola diventa l’uomo-pistola, che sicuramente ha un peso diverso nella relazione sociale con un altro uomo e nella e capacità di convincimento. Il recente sviluppo tecnologico legato alla Digital Transformation, all’IOT (Internet Of Things) e all’Intelligenza Artificiale sta esplodendo in tutti i campi e si prevede che, fra cinque anni, per ogni essere umano ci saranno 20 non umani che si relazioneranno quotidianamente con lui. Il Mondo è fatto di relazioni, nodi, reti in continuo movimento, senza gerarchie. Se non si è consapevoli di come l’evoluzione tecnologica trasforma le relazioni e la comunicazione, il rischio che ne deriva è di non riuscire a valutare adeguatamente l’impatto che ha nella trasformazione sociale. I vecchi modelli non sono più applicabili.
Bruno Latour ha inoltre messo in evidenza che siamo entrati nell’Antropocene, la nuova era geologica in cui l’Uomo, che è arrivato ad estrarre una quantità di energia vicina a quanta la Terra produce, ha effetto sulla Natura e viceversa. La separazione artificiale tra Natura e Cultura, non è più mantenibile: occorre rispettare e proteggere la Terra “Gaia” istituendo un “Parlamento delle Cose” con un suo rappresentante fisso, che la tuteli ogni giorno allo stesso modo con cui tuteliamo il resto.
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Opere esposte del ciclo Semiotic Turn, in omaggio a Bruno Latour:
50 x 120 cm – Milano – Ottobre 2022
50 x 120 cm – Milano – Ottobre 2022
Le due opere esposte fanno parte del ciclo “Semiotic Turn”, la collezione di venti opere realizzate tra il 2021 e il 2022 dedicate al nuovo modo di vedere l’esistenza umana svelato dalla Semiotica, lo studio dei segni, in mostra fino al 31.12.2022 presso Ka ‘d-Mezanis – Rueglio (Città Metropolitana di Torino).
Inaugurazione 5 Dicembre 2022
Articolo ARCHIVIO Gennaio 2023
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Guarda il video della mostra “Semiotic Turn”